la Vita Meravigliosa di Machig Labdron
Capitoli 1 e 2 di “Una esposizione di Trasformando gli Aggregati in una offerta di cibo, illuminando il significato del Chod”
Phung po gzan skyur gyi rnam bshad gcod kyi don gsal byed
par. 2 – La nascita di Machig
Il paragrafo che segue riguarda il luogo di nascita di Machig e i suoi genitori. Appena più in basso della vallata chiata Tamshö di E’i Gangwa, nella ragione di Labchi, c’era la piccola città chiamata Tsomer. Il capo Chöky Dawa (Luna del Dharma) era variamante conosciuto come il Nomade Istruito, il Capo, il capoccia o l’Anzioano. Sua moglia, figlia di una prospera famiglia, era conosciuta come Bumcham (la signora Centomila). Erano entrambi di nobili natali, attraenti, benestanti e pacifici. Erano estremamente gentili sia verso i loro sottoposti che verso l’immediata cerchia dei servi. Agivano secondo il Dharma in tutte le proprie azioni e utilizzavano i propri beni al servizio della religione. Fortemente devoti ai Tre Rari (i Tre Gioielli) ed al Prezioso (cioè al Dharma), agivano verso la comunità monastica con un forte senso di responsabilità. Potevano sicuramente essere considerati come dei Bodhisattva, il cui parlare era ispirato dal Dharma. Il loro corpo, così come la parola e la mente erano totalmente conformati al Dharma ed essi incoraggiavano gli altri a comportarsi allo stesso modo. Erano gli esseri nobili per definizione dell’intera regione di Tamshö, e regnavano sopra oltre 500 villaggi.
Nella notte di luna piena quando Arthasiddhi Bhadra entrò nel grembo della Signora Centomila, subito dopo mezzanotte, elle ebbe questo sogno: quattro dakini bianche le apparvero, ognuna di esse portando un bianco recipiente di vetro, e la bagnarono dalla testa ai piedi dissolvendosi subito dopo nella luce. Dopodiché le si presentarono delle dakini di colore rosse, verde e blu, sette per ogni colore, recando offerte e le dissero: “Omaggio a te, Madre. Ti preghiamo, sii una madre per noi”. Apparve infine un’altra dakini, quest’ultima di colore blu della notte e d’aspetto irato, vestendo ornamenti d’ossa e impugnando una mannaia. Era circondata da un quadruplice seguito di dakini dal colore blu cielo, tutte recanti mannaia e coppe di teschio. Le stettero intorno, una di fronte a lei, una dietro, una alla destar e una alla sinistra. La dakini blu scuro restando un cubito sopra il suolo, piantò la mannaia nel cuore della Signora Centomila dicendole: Questo tuo cuore, oscurato dall’ignoranza, lo tirerò fuori e lo mangerò”e tirò fuori il cuore dal seno aparto di Bumcham. Il sangue sprizzò fuori e riempì la coppa a teschio della dakini che stava di fronte e tutte le altre ne bevvero. Subito dopo la dakini soffiò in una bianca conchiglia ritorta in senso orario ed il suono di essa riempì l’universo. La dakini sistemò la bianca conchiglia, che al suo centro recava la sillaba A scintillante dei dei cinque colori, nella cavità aperta al cuore di Bumcham dicendole: “Ti dono questa al posto del tuo cuore”. Dal cuore della dakini si irradiò una luce di cinque colori, che si dissolse al chakra della corona di Bumcham. Quindi la luce delle quattro dakini color blu pervase l’intero corpo di Bumcham. Dopo di questo, esse si dissolsero in luce, che si mescolò con quella emanata dalla dakini centrale blu della notte. Essa si dissolse infine nel mezzo di una luce che riempì lo spazio intero.
Non una sola volta durante il sogno la giovane donna fu allarmata o ebbe sensazioni spiacevoli. Persino quando le venne tolto il cuore non avvertì dolore. Al contrario, il suo sogno fu pervaso di gioia, uno stato di benessere fisico e mentale, una chiara cognizione e lucidità. Mai prima ella aveva sperimentato tale beatitudine in un sogno, e questa sensazione di benessere rimase in lei anche dopo sveglia. Il giorno dopo, subito dopo l’alba, una donna del villaggio chiamata Amen arrivò a casa loro per raccontare un sogno di buon auspicio che che aveva avuto e che riguardava il capo della famiglia.
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